Come avviare una startup
Le startup rappresentano il cuore pulsante dell'innovazione, luoghi (fisici e virtuali) dove le idee si trasformano in realtà e dove il potenziale umano incontra le sfide del mercato con creatività e spirito pionieristico.
Avviare una startup è molto più di un semplice atto imprenditoriale; è un'avventura che mette alla prova la visione e la resilienza dei suoi fondatori. In questo contesto, l'aspirazione a risolvere problemi concreti, migliorare la vita delle persone o rivoluzionare interi settori è la bussola che guida ogni decisione. L'entusiasmo di creare qualcosa di nuovo, di essere all'avanguardia nel proprio campo, alimenta la passione e il duro lavoro necessari per navigare attraverso le incertezze e le difficoltà iniziali.
Chi può aprire una startup?
Aprire una startup è un percorso accessibile a chiunque abbia un'idea innovativa e la determinazione per realizzarla, indipendentemente dal proprio background professionale o accademico. Tuttavia, ci sono alcuni tratti distintivi e competenze che possono facilitare il successo in questa avventura imprenditoriale:
una forte capacità di visione futuristica, capace di identificare nicchie di mercato inesplorate o bisogni insoddisfatti. L'innovazione non riguarda solo la tecnologia, ma anche nuovi modelli di business, miglioramenti nei servizi esistenti o prodotti completamente rivoluzionari;
un background tecnico e specialistico, anche se non è un requisito esclusivo, avere competenze tecniche specifiche - come quelle in ingegneria informatica, biotecnologie o finanza - può essere un vantaggio significativo. Queste competenze permettono, infatti, di sviluppare il prodotto o il servizio innovativo al cuore della startup;
imprenditori esperti o neofiti, non è necessario essere già un imprenditore per lanciare una startup. Molti fondatori di successo hanno iniziato come neofiti, imparando "sul campo". Tuttavia, avere esperienza imprenditoriale o manageriale può aiutare a navigare le sfide del business, dalla raccolta di capitali alla gestione di un team.
In Italia, l'ecosistema startup è in continua crescita, supportato da incentivi governativi, incubatori, acceleratori e fondi di venture capital. Tali risorse offrono supporto finanziario, mentorship e accesso a reti professionali essenziali per il decollo di una nuova impresa e sono capaci di adattarsi alla composizione sociale della start up, all’ambito nel quale si posiziona e alle sue ambizioni di crescita.
Quali sono i requisiti di una startup?
Le startup, in particolare quelle di natura innovativa, rappresentano un elemento cruciale nel tessuto economico per la loro capacità di generare innovazione e sviluppo. In Italia, il riconoscimento di una startup come "innovativa" comporta specifici requisiti e vantaggi che mirano a facilitare e accelerare il processo di crescita delle imprese emergenti nel settore tecnologico e scientifico.
Una startup, per essere riconosciuta come tale, deve soddisfare alcuni criteri basilari:
forma societaria, deve essere costituita come società di capitali, incluse le società a responsabilità limitata (s.r.l.), per azioni (s.p.a.) o in accomandita per azioni (s.a.p.a.);
anzianità, l'azienda non deve essere operativa sul mercato da più di 5 anni dalla data di costituzione;
sede principale, deve avere la sede principale dei propri affari in Italia;
fatturato e crescita, non deve aver superato i 5 milioni di euro di fatturato annuo e non deve distribuire utili;
oggetto sociale, deve avere come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
Non bisogna confondere questi requisiti con quelli di start up innovativa che sono:
investimenti in ricerca e sviluppo, una start up innovativa deve investire almeno il 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione in attività di ricerca e sviluppo;
personale qualificato, almeno 1/3 del team deve essere composto da persone che possiedono un dottorato di ricerca, oppure almeno 2/3 del team deve possedere una laurea e essere impegnato in attività di ricerca e sviluppo;
proprietà intellettuale, la start up deve essere titolare, depositaria o licenziataria di una o più brevetti, o titolare di diritti d’autore originali relativi a un software registrato presso la SIAE, che costituiscono e caratterizzano il prodotto o servizio innovativo.
Oltre al momento della fondazione, ogni anno la start up è tenuta ad inviare la documentazione circa la conferma o meno di essere in possesso dei requisiti di start up innovativa attraverso una comunicazione che viene condotta dai professionisti alla Camera di Commercio di competenza.
Quanti fondi servono per aprire una startup?
L'apertura di una startup implica la necessità di accedere a fondi adeguati per supportare le diverse fasi del ciclo di vita dell'impresa, dalla fase iniziale di ideazione fino alla commercializzazione del prodotto o servizio. Sebbene esistano diverse opportunità di finanziamento specificamente rivolte alle startup, il successo nell'ottenere tali risorse è strettamente legato alla capacità di presentare un business plan dettagliato e convincente.
Quando si vuole partire con una nuova idea imprenditoriale bisogna considerare:
capitale iniziale, noto anche come seed capital, essenziale per coprire le spese preliminari come ricerca di mercato, sviluppo del prototipo del prodotto o del servizio, e spese legali per la costituzione della società;
capitale operativo, riguarda i fondi necessari per le operazioni quotidiane fino a quando la startup non genera flussi di cassa autosufficienti. Questo include affitto, stipendi, spese per marketing e comunicazione;
fondi per la crescita ed espansione, ossia quelli destinati a finanziare l'espansione del business, l'acquisizione di nuovi clienti, l'espansione in nuovi mercati, o l'ulteriore sviluppo del prodotto.
I fondi per avviare la start up non devono provenire unicamente dal portafoglio dei soci fondatori, ma le start up possono accedere anche a finanziamenti pubblici, investimenti di business angels o fondi di venture capital, per non parlare delle attività di crowdfunding o l’eventualità di poter richiedere un prestito bancario.
Per poter accedere a tutte queste occasioni è essenziale che la startup abbia un business plan che dettagli il modello di crescita e tutti i costi che l’azienda è chiamata a sostenere, soprattutto i cosiddetti costi fissi. Particolare attenzione alle aliquote IVA sui prodotti, soprattutto quando sono differenti, e alle percentuali sulle transazioni.
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