28 marzo 2024

Come funziona l'e-commerce passivo

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Come funziona l'e-commerce passivo
L'e-commerce passivo è un approccio al commercio online che mira a minimizzare gli sforzi day by day da parte di chi lo  gestisce e  massimizzare le rendite, a fronte di un investimento iniziale oculato e strategico. Si tratta di un modello di business a tutti gli effetti, volto a generare un passive income attraverso strumenti come l’affiliate marketing che sollevano l’imprenditore dalla gestione diretta del magazzino o delle spedizioni.

Del resto, è opportuno sottolineare che, soprattutto in alcuni casi come il dropshipping (un modello di vendita grazie al quale il venditore vende un prodotto ad un utente finale, senza possederlo materialmente nel proprio magazzino), la piattaforma agisce come intermediario tra il cliente finale e l'effettivo venditore o fornitore del prodotto.   

Cos'è l'e-commerce passivo

Per comprendere appieno il funzionamento dell’e-commerce passivo bisogna fare un passo indietro, ripassando quella che è la teoria del marketing. La letteratura è solita effettuare una prima distinzione tra marketing attivo e marketing passivo: la differenza tra queste due modalità risiede nell’approccio con cui un'azienda si pone nei confronti del mercato e interagisce con il suo target di riferimento. 

Il marketing attivo si caratterizza per la messa in atto di strategie e azioni proattive, volte a raggiungere in maniera diretta il consumatore, cercando di entrare in contatto con lui attraverso diversi canali e tecniche di comunicazione. A titolo esemplificativo, tra gli strumenti utilizzati dal marketing attivo ci sono la pubblicità online e offline (stampa, affissione,..), le campagne di email marketing e newsletter, ma anche eventi offsite e attività di social media marketing. 

Il focus di queste attività è comune: spingere il potenziale cliente a compiere un'azione immediata, come l'acquisto di un prodotto o la sottoscrizione di un servizio.

Al contrario, il marketing passivo si caratterizza per l’utilizzo di tecniche meno dirette. Questo approccio prevede la creazione di contenuti di valore, come blog, video e infografiche, che attirano in modo naturale l'attenzione del consumatore verso il brand o il prodotto, senza sollecitare esplicitamente un'azione immediata. Il marketing passivo si concentra sulla costruzione di un rapporto a lungo termine con il cliente, puntando sulla creazione di fiducia e sulla lealtà piuttosto che sulla conversione immediata.

La differenza tra marketing attivo e passivo si rispecchia anche nel mondo della vendita online: l’e-commerce attivo implica un'interazione diretta e proattiva con i clienti potenziali, attraverso tecniche come la pubblicità pay-per-click (PPC), campagne di email marketing segmentate e promozioni mirate. È quindi un modello che si avvale di strategie che hanno lo scopo di convertire il traffico web in vendite, guidando i consumatori attraverso un percorso d'acquisto ben definito.

L'e-commerce passivo, invece, rappresenta un approccio strategico che privilegia la generazione di vendite attraverso metodi non aggressivi, puntando sulla creazione di un'esperienza d'acquisto naturale e piacevole per il consumatore. Questo modello di vendita online si concentra sul catturare l’attenzione dei potenziali clienti mediante l'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO), la produzione di contenuti di valore e l'implementazione di un design intuitivo del sito web. 

Del resto, l'obiettivo è rendere il processo di scoperta e acquisto dei prodotti il più naturale possibile, incoraggiando i visitatori a compiere azioni d'acquisto senza la pressione di messaggi pubblicitari espliciti. 

D’altra parte, il concetto di e-commerce passivo è anche strettamente legato a quello di passive income, ossia la capacità di creare e godere di un’entrata continuativa, generata da un investimento iniziale e da asset acquisiti, senza che questi necessitino di sforzi particolarmente significativi per mantenerla attiva. 

Come funziona l'e-commerce passivoIl modello di business dell'e-commerce passivo consente agli imprenditori di generare entrate soddisfacenti con minimi sforzi operativi continui, capitalizzando su sistemi automatizzati e collaborazioni strategiche. 

È chiaro quindi che questo modello di business è particolarmente adatto quando si cerca di creare un passive income sfruttando le potenzialità del commercio online (e quindi degli e-commerce) e delle nuove tecnologie. 

Tra gli strumenti di cui un e-commerce passivo può servirsi c’è l’affiliate marketing, una strategia che si integra perfettamente in questo modello di business: infatti il proprietario del negozio online può trarre guadagno dalle commissioni sulle vendite di altri prodotti che vengono promossi all’interno della propria piattaforma. 

Tramite link affiliati, ogni volta che un visitatore effettua un acquisto o compie un'azione desiderata (come l'iscrizione a un servizio) tramite il link, il proprietario dell'e-commerce riceve una percentuale di vendita. Questo modello riduce la necessità di gestire un inventario fisico, concentrando gli sforzi sul marketing di contenuto e sulle strategie SEO per attrarre traffico qualificato.

Oltre all’affiliate marketing, un altro esempio emblematico del funzionamento dell'e-commerce passivo è il dropshipping. In questo schema, il proprietario dello store online vende prodotti senza gestirne direttamente l'inventario o, tanto meno, occuparsi della spedizione. Quando un cliente effettua un ordine, la piattaforma inoltra l'ordine al fornitore dropship, che poi spedisce direttamente il prodotto al cliente. 

Nel dropshipping, l'e-commerce non gestisce fisicamente il magazzino né si occupa direttamente della spedizione dei prodotti, ma si limita a trasferire gli ordini ricevuti al fornitore, che poi provvede alla consegna diretta al cliente. Questo ruolo di intermediario consente allo store online di concentrarsi su aspetti cruciali quali il marketing, l'ottimizzazione del sito web, il miglioramento dell'esperienza utente e il servizio clienti, lasciando la gestione logistica e l'inventario nelle mani dei fornitori. Tale approccio riduce notevolmente i costi operativi e gli investimenti iniziali richiesti per avviare l'attività, facilitando l'entrata nel mercato di imprenditori e piccole imprese.

Il modello del dropshipping minimizza i rischi e i costi associati alla gestione dell'inventario, permettendo all'imprenditore di concentrarsi sulle strategie di marketing organico e sulla crescita del business.

Uno degli elementi più delicati ai quali porre attenzione quando si desidera aprire un e-commerce e in particolare uno passivo riguarda la gestione delle transazioni: affidarsi ad un partner con esperienza nel settore e che possa proporre una soluzione dedicata è un asset di grande valore. 

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