educazione finanziaria

Paghetta digitale, acquisti online, risparmio: un tuffo nell'educazione finanziaria dei più giovani

Tra nuovi metodi di pagamento, nuovi metodi per fare acquisti e nuovi strumenti di comunicazione sempre più connessi e potenti, quella in cui viviamo è un'era che potremmo definire non solo digitale, ma sempre più smart.
 

E ad esserne i veri protagonisti sono soprattutto i giovani e giovanissimi, i "nativi digitali" che della tecnologia non possono farne a meno. Per questo parlare con loro di temi importanti come l’educazione digitale e l’educazione finanziaria è diventato essenziale. Ma in famiglia se ne parla davvero?
 

I genitori che riconoscono l’importanza di affrontare argomenti economico-finanziari con i figli sono molti. Secondo un’indagine di Doxa per Nexi, per il 29% con figli tra i 6 e i 10 anni e per il 38% di quelli con figli tra gli 11 e i 14 anni, il tema è una priorità. Tuttavia, solo il 20% dei genitori con figli tra i 6 e i 10 anni e il 23% di quelli con figli tra gli 11 e i 14 anni si ritiene in grado di fornire informazioni su questi argomenti.
 

Tra i temi ritenuti prioritari cresce sempre di più l’importanza dedicata ai metodi di pagamento digitali: ben 1 genitore su 2 si sente preparato sull’argomento e ne parla con i propri figli. E ancora temi come il concetto di risparmio e l’importanza di compiere scelte sostenibili e rispettose dell’ambiente anche in ambito economico, che stanno a cuore soprattutto ai giovanissimi, per il 27% dei genitori rientra tra gli scopi principali dell’educazione finanziaria per i ragazzi tra i 6 e i 10 anni.


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Fornire ai propri figli nozioni di educazione finanziaria è anche un passo verso la riduzione delle disuguaglianze tra donne e uomini.


Parlare di educazione finanziaria ai più piccoli può anche aiutare a ridurre la disuguaglianza tra donne e uomini, dal momento che nella maggioranza dei casi viene ancora delegato a questi ultimi la gestione delle risorse economiche della famiglia. Dall’indagine Doxa risulta che il 20% dei papà si ritiene più competente e abile nel reperire nuove conoscenze contro il 15% delle mamme, le quali invece si sentono meno auto-efficaci. Introdurre i propri figli sin da giovanissimi ai concetti del risparmio e della gestione delle spese quotidiane è quindi fondamentale per prepararli ad affrontare le sfide finanziarie future. 

Il modo migliore per scoprirlo è tuffarsi in quelle che sono le abitudini finanziarie di una famiglia, e chi meglio di un campione olimpico di nuoto può aiutarci in questa missione?

Dare la paghetta e insegnare a gestirla per educare al risparmio.


La paghetta è il primo contatto che i ragazzi hanno con i soldi e possiede un’importante funzione educativa, in quanto permette ai più piccoli di prendere consapevolezza di sé stessi e del valore delle cose, acquisendo gradualmente sempre maggiore autonomia. Imparare a gestire il proprio budget, risparmiare e fissarsi degli obiettivi sono elementi chiave per la crescita e permettono ai ragazzi di diventare indipendenti più velocemente, responsabilizzandosi e sviluppando delle buone abitudini finanziarie. Dare la paghetta, settimanale o mensile, a partire dai 10 anni, consente di familiarizzare gradualmente con il concetto di gestione del denaro e della responsabilità finanziaria, preparando i giovani ad affrontare in modo consapevole il futuro.


Secondo quanto emerge dalla ricerca Doxa, l’80% dei genitori la consegna ancora in contanti.


La paghetta digitale è un ottimo modo per far prendere confidenza ai ragazzi con le App e gli strumenti di pagamento digitale.

La paghetta digitale offre una serie di vantaggi significativi rispetto alla paghetta in contanti. Innanzitutto, è molto più semplice tenere traccia di entrate ed uscite, riducendo così il rischio di errori nella gestione dei pagamenti. Inoltre, permette ai genitori di monitorare facilmente i consumi dei figli, potendo anche intervenire tempestivamente in caso di necessità.

 

È anche molto importante per imparare ad utilizzare strumenti digitali per gestire le proprie finanze, acquisendo competenze utili per il futuro. Infine, questo metodo di pagamento favorisce una maggiore sicurezza, eliminando il rischio di smarrimento o furto del denaro contante. 



Fonte: Studio sull’educazione finanziaria realizzato da Nexi in collaborazione con Doxa, Università Cattolica del Sacro Cuore e FEduF.

 

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