Sara Zanichelli, head of Open Banking Nexi intervenuta alla tavola rotonda digitale organizzata dalla rivista DATA MANAGER, ci ha offerto l’opportunità di comprendere che cosa Nexi ha fatto in quest’ultimo anno e mezzo nell’ambito dell’Open Banking.
“Nexi ha fatto la scelta di essere vicino alle Banche partner in questo percorso verso il nuovo paradigma di business che è l’Open banking: innanzitutto dal punto di vista dell’aiuto alle nostre Banche partner e istituzioni finanziarie verso la compliance normativa; quindi il primo passaggio è stato proprio quello di rendere disponibile e sviluppare infrastrutture per l’adeguamento alla normativa PSD2 e in particolare all’access to account, che significa dare la possibilità a terze parti, che devono essere riconosciute e dotate di un certificato valido per accedere ai dati di conto dei propri clienti, quindi saldo e movimenti di conto e di inizializzare pagamenti; e questo l’ha fatto sviluppando un’infrastruttura che è CBI Globe compliant assieme al CBI.”
“Questa infrastruttura a più di un anno dal lancio sul mercato è stata un ottimo successo perché ha visto l’adesione di quasi 300 Banche italiane, quindi l’80% del mercato italiano e sono proprio complaint alla normativa PSD2 per quanto riguarda l’esposizione delle API normative grazie alla nostra piattaforma CBI Globe e anche dal punto di vista dell’utilizzo, perché ad oggi sono più di 130 le terze parti che sono iscritte al nostro portale sviluppatori e 35 di queste già operano in produzione cioè effettuano accessi reali a conti dei clienti e inizializzano pagamenti reali sui conti dei clienti bancari.
In termini di volumi vediamo di mese in mese i volumi delle transazioni, tutte API’s based, crescere; ad oggi abbiamo raggiunto quasi 7 milioni e mezzo di transazioni e sicuramente con una prevalenza di chiamate di accesso informativo ai conti. Una sfida iniziale è stata quella del rispetto delle tempistiche normative, perchè siamo andati in produzione a giugno 2019 per garantire non solo la compliance normativa ma anche l’ottenimento dell’esenzione alla call back solution per tutte le nostre Banche aderenti. E quindi ad oggi possiamo raccontare questa crescita e questo sviluppo della piattaforma di sistema normativo.
Ma non ci siamo di fatto fermati qui perché fino a questo punto con il CBI Globe compliance avevamo coperto l’esigenza di adeguamento normativo delle Banche, delle IMEL, delle Istituzioni Finanziarie; abbiamo deciso di giocare anche la partita dello sviluppo dell’Open Banking in ambito competitivo.”
Come sfruttare le possibilità aperte dalla PSD2 per sviluppare nuovi servizi e nuovo business per le nostre Banche partner?
“Anche in questo caso abbiamo deciso di partire da una soluzione di tipo infrastrutturale, quindi abbiamo sviluppato insieme al CBI un gateway, il CBI Globe funzionalità attiva, una piattaforma che consente ai soggetti, siano essi Banche o non Banche, di operare come terze parti. Questo significa che abbiamo integrato i vari gateway, le varie Banche italiane per garantire la raggiungibilità delle loro API normative e quindi consentire ad un soggeto che voglia operare come terza parte di poter correttamente effettuare le chiamate di accesso informativo ai conti e di inizializzazione dei pagamenti.
Abbiamo sostanzialmente semplificato quegli aspetti tecnologici con cui altrimenti un soggetto che voglia operare come terza parte avrebbe dovuto scontrarsi, perché è vero che a livello italiano c’è uno standard a cui tutti hanno aderito, ma di fatto sono notevoli le specificità da conoscere per andare a invocare correttamente le API dei diversi gateway italiani ed europei; si tratta infatti di una piattaforma che abilita l’accesso a livello europeo e che può abilitare i diversi use case, servizi di business open banking based, che poi la terza parte, che può essere una Banca, decide di sviluppare per i propri clienti.
Use Case
“Ci tengo a raccontare questa iniziativa di business che per noi di Nexi è molto importante e che ha proprio come obiettivo di realizzare un ecosistema aperto che porta al tavolo tanti attori diversi con un obiettivo molto semplice, che è quello di rendere disponibile degli use case, business component che possano essere utili per le nostre Banche partner e che siano basati sull’Open Banking.
Innanzitutto chi sono gli attori al tavolo di questo ecosistema aperto: prima di tutto Nexi, l’abilitatore e aggregatore dell’ecosistema, le nostre Banche partner che potranno utilizzare questi servizi messi a disposizione, le Fintech con le quali abbiamo fatto una serie di partnership e che sono state da noi selezionate e acceleratori e incubatori; in particolare noi siamo funding partner dell’hub italiano di Plug and Play, che è il principale acceleratore della Silicon Valley proprio per dare accesso a un set molto ampio di Fintech anche di respiro internazionale. Anche di Tech Companies molto importanti del calibro di Microsoft in quanto la tecnologia è un abilitatore fondamentale, nonché Corporate, Società di consulenza come Bain per portare anche un valore aggiunto dal punto di vista dello studio del business e ovviamente le Istituzioni.
All’interno di questo grande ecosistema aperto in continua evoluzione quello che abbiamo fatto come Nexi è stato innanzitutto individuare dei verticali su cui lavorare e il driver di selezione di questi verticali è stato il valore che l’Open Banking poteva portare nello sviluppo di questi servizi, nonchè verticali che fossero allineati con le priorità strategiche delle nostre Banche partner. E poi all’interno di ogni verticale il lavoro che abbiamo fatto è stato quello di andare a selezionare la Fintech, il player partner che fosse più interessante e stabile dal punto di vista aziendale e che fosse allineato con le nostre strategie.
Innanzitutto vorrei citare l’incasso tramite PISP, un servizio che abbiamo sviluppato in casa come Nexi in quanto fa parte del nostro core business dei pagamenti, PFM o BFM (Performance/Business Financial Management), qualora indirizzato alle PMI, che consentono di avere una vista aggregata per i clienti multibancarizzati, più una serie di servizi come la gestione della liquidità e la possibilità di settare obiettivi di risparmio; e inoltre servizi che si allontanano progressivamente da quelli prettamente bancari per muoverci ad esempio verso l’instant pay della digital insurance
Abbiamo portato onboard un player come Netinsurance, insieme al suo broker tecnologico IOLO: abbiamo la possibilità di rendere sottoscrivibile in maniera digital istant assicurazioni legate a esigenze specifiche, anche temporanee, del cliente; sicuramente ambiti relativi a PSD2 e credit scoring, che sono diventati molto importanti proprio a seguito dell’emergenza Covid, ma anche del Wealth management, servizi come il robot for advisory. Fino a servizi più innovativi come le digital currencies e i cross border payments.”