Il processo di digitalizzazione nel settore food sarà duraturo?
Dirk Pinamonti, head of e-commerce Nexi, affronta il tema del comparto Food&Grocery partendo da una panoramica globale:
“E’ normale che ci sia stata un’esplosione destinata a diventare consuetudine e personalmente, per analizzare lo scenario italiano, guardo sempre alla comparazione con gli USA; mentre Gran Bretagna, Francia, ma anche Cina e Sud Corea hanno avuto storicamente un’alta penetrazione del grocery online, gli Usa per tantissimi anni, analogamente al mercato italiano, sono rimasti attorno a un 2% che, a fine 2019, ha raggiunto il 4,5%. Come noi durante la crisi Covid-19, hanno visto un’ulteriore accelerazione, al punto che cominciano a vedere il 10% come quota raggiungibile sicuramente entro il 2024.”
Anche lo scenario italiano sta evolvendo rapidamente soprattutto dopo l’emergenza di questi mesi come conferma Pinamonti:
“Questo dovrebbe succedere anche in Italia con omnicanalità, click&collect, ma anche in modalità drive-to-store. Una delle complessità oggi è sicuramente che i player del mercato devono completamente rivedere i loro processi, sia in termini di logistica sia di sistemi gestionali, che è importante siano integrati in modo ottimale con i sistemi di pagamento.”
Pinamonti sottolinea che In Italia Il consumatore in questo periodo ha avuto uno slancio molto forte verso i pagamenti digitali, utilizzando sempre meno il contante anche per importanti motivi igienici. Una tendenza destinata a rafforzarsi.
“Anche i player della GDO – prosegue - stanno spingendo sempre più verso i pagamenti digitali. Noi come Nexi già prima della crisi abbiamo investito molto in questo comparto, avevamo già degli esempi significativi di soluzioni con pagamenti in App, con funzionalità di self scanning, di Barcode, di QR code con aggiunta anche di sistemi di couponing, programmi loyalty e soprattutto con integrazioni del pos fisico e del mobile pos direttamente con il sistema di cassa del merchant.”
Tre casi esemplari per Nexi sono Conad, Eataly e Roadhouse, dove è possibile pagare con l’App direttamente in cassa oppure, come nel caso di Roadhouse, direttamente al tavolo.
Un ulteriore comparto rilevante per Nexi è quello dei pagamenti puramente e-Commerce, “il classico sito – specifica Pinamonti - o, come trend molto forte, tramite l’invio/la ricezione di un link di pagamento; in questo caso è più corretto parlare di remote commerce, perché talvolta avviene senza l’esistenza di un sito ma con l’invio del link tramite social, email, whatsapp ecc. Questo è particolarmente utile per quegli esercenti che vendono prodotti freschi per cui non è determinabile in modo preventivo l’importo che deve pagare il consumatore finale. Anche in questo caso Pinamonti evidenzia esempi di clienti come Bofrost, Bio Express e Vitamin Center che utilizzano modalità di vendita da sito online, via App e con invio direttamente di un link di pagamento.
E aggiunge un ulteriore esempio di successo: “E’ molto interessante il nostro progetto con Granarolo, che come sapete, è un player che si posiziona a monte di questa filiera, essendo un produttore. Granarolo con noi sta implementando delle soluzioni sia B2B sia B2C.”
“La parte B2C è abbastanza semplice, in quanto vendono tramite sito direttamente al cliente finale senza andare a intaccare la rete di distribuzione e quindi a prezzi finali di mercato. Ma quello che è ancora più interessante è l’esperienza B2B, perché Granarolo, che ha un portale da dove si riforniscono tutti i clienti (superiori a 5.000 in Italia ad oggi) per una quota altissima di pagamenti con contrassegno e cash, sta portando tutto online, accettando i pagamenti direttamente tramite portale in digitale, rivoluzionando completamente l’esperienza di acquisto anche per la loro vasta rete di agenti. Questo è un esempio che dimostra come anche a monte della filiera del Grocery stanno veramente cambiando i meccanismi in direzione della digitalizzazione.”
Un importante comparto che descrive Pinamonti è quello dei pagamenti delle catene, dei franchising e dei consorzi.
“Abbiamo un’insegna con alcuni punti vendita di proprietà, ma anche molti punti vendita in franchising, il classico scenario di gruppi d’acquisto o di franchising puro. In questo caso aprire l’e-Commerce è molto complicato, perché bisogna portare online ragioni sociali diverse. Nexi ha un sistema di onboarding completamente digitale, che permette di convenzionare ragioni sociali diverse in maniera molto semplice, integrandole poi nella piattaforma da dove arrivano tutti gli ordini dell’insegna principale, con una completa integrazione fra online e offline.”
Ultimo scenario è quello che riguarda tutto il mondo delle piccole e medie imprese, dei piccoli esercizi.
“In questo caso noi pensiamo che Pay-by-Link sia la soluzione ideale in una logica di remote commerce, come si faceva una volta nei negozi di quartiere: i clienti fedeli, ma anche i clienti nuovi, che in questo periodo trovavano il negozio chiuso e magari il numero di telefono del titolare, chiamavano, si facevano preparare l’ordine, senza neanche un sito e-commerce.”
Il meccanismo è semplice: invio di un link di pagamento allo smartphone del cliente, che atterra su una pagina classica di pagamento e-commerce. Poi l’esercente può inviare la merce o portarla direttamente a casa.
Quale sarà il futuro del settore Food&grocery dopo l’esperienza covid?
“Posso solo ribadire che questa crisi è stata veramente uno spartiacque: nulla sarà più come prima. Tutto il sistema Paese si è digitalizzato ancora più velocemente e a maggior ragione questo comparto, i cui attori non potranno prescindere dall’organizzarsi e proporre una offerta in piena logica di omnicanalità con una digitalizzazione sempre più avanzata. Questo permetterà loro anche di integrarlo in maniera sempre più intelligente e a misura di consumatore sui programmi di loyalty.”
Occorre per questo arrivare preparati e anticipare le esigenze dei clienti, in modo da cavalcare l’onda della trasformazione invece che esserne travolti.
Dirk Pinamonti, Head of e-commerce Nexi